Nel 1953, Rolex equipaggia la spedizione britannica che vede Sir Edmund Hillary e Tenzing Norgay raggiungere la vetta dell’Everest. Gli orologi del Marchio accompagnano chi segue le orme dei pionieri dell’esplorazione – donne e uomini che, mossi da passione e dal desiderio di scoperta, sognano di forgiare il mondo di domani aprendo nuove vie.
Himalayan Trust e
Tenzing Norgay Sherpa Foundation
La montagna come eredità
Dopo la sua storica ascensione con lo sherpa Tenzing Norgay nel 1953, l’alpinista ed esploratore Sir Edmund Hillary crea la fondazione Himalayan Trust. Oggi gestita da suo figlio Peter, esperto alpinista come lui, la fondazione vanta, tra i progetti realizzati per aiutare le comunità sherpa, la costruzione di due ospedali, dodici cliniche in zone rurali, ventotto scuole nonché sistemi di trattamento delle acque. Può contare sul sostegno di Rolex dal 2012.
Il Marchio sostiene anche la Tenzing Norgay Sherpa Foundation. Fondata dai figli di Tenzing Norgay, questa organizzazione si dedica alla conservazione della cultura sherpa e alla promozione dell’istruzione e dell’assistenza sanitaria nella regione montuosa del Khumbu, in Nepal, e di Darjeeling, nell’India himalayana. Tenzing Norbu, uno dei figli di Norgay, indossa l’orologio Rolex del padre, un modello vintage del 1952.
Nel 2003, Peter Hillary e Jamling Tenzing, un altro figlio di Norgay, hanno preso parte a una spedizione commemorativa organizzata in collaborazione con la National Geographic Society. Insieme, sono tornati sull’Everest seguendo le orme dei loro illustri padri.
Molto ammirata dagli esperti del suo campo, l’alpinista nepalese Dawa Yangzum Sherpa è una pioniera.
Nel 2012, ad appena 21 anni, è la prima donna nepalese a guidare una spedizione fino alla vetta dell’Everest – ma le sue imprese non si fermano qui. Ha scalato diverse cime superiori agli 8.000 metri, tra cui il K2 (8.611 metri), il Makalu (8.485 metri) e l’Annapurna (8.091 metri). A 27 anni è diventata la prima donna in Asia – e una delle più giovani al mondo – ad essere ufficialmente riconosciuta come guida alpina internazionale, un prestigioso riconoscimento professionale. Parallelamente al suo lavoro di guida e con il supporto di Rolex, Dawa Yangzum Sherpa trasmette le sue conoscenze formando giovani donne nepalesi all’alpinismo, un’attività economicamente e culturalmente importante nel suo Paese.
Da quando è entrata a far parte della famiglia di Testimonial Rolex, nel 2022, Dawa Yangzum Sherpa indossa un orologio Explorer. Spera, con il suo ruolo, di stimolare le nuove generazioni: “Non avevo nessuno a cui guardare come modello e a volte dubitavo che ce l’avrei fatta. Ma mi auguro che, nel loro piccolo, i traguardi che ho raggiunto ispirino altre giovani donne a seguire i propri sogni”.
Unico statunitense ad aver scalato le 14 vette più alte del mondo senza ossigeno supplementare, Ed Viesturs è un esploratore fuori dal comune. Nel 2005, in seguito alla scalata della quattordicesima cima, l’Annapurna, Viesturs è stato insignito del titolo di “Avventuriero dell’Anno” dalla National Geographic Society.
L’esperto alpinista ha effettuato 21 ascensioni a oltre 8.000 metri, sette delle quali in cima all’Everest. Per lui, “La misurazione del tempo è essenziale. L’orologio di un esploratore deve essere affidabile, praticamente indistruttibile, impermeabile, resistente agli urti e semplice da utilizzare”.
Rinzin Phunjok Lama
Proteggere la fauna selvatica delle montagne del Nepal
Rinzin Phunjok Lama è un giovane biologo ed ecologista nepalese cresciuto sui ripidi pendii ghiacciati di Humla, uno dei luoghi più remoti della Terra. In questa regione che si erge a 5.000 metri di altitudine, tanto gli uomini quanto gli animali sono impegnati in una perenne lotta per la sopravvivenza – in cui spesso gli animali hanno la peggio. Lo scienziato è una figura di spicco di una nuova generazione di attivisti ambientali in Nepal ed è convinto che il coinvolgimento e la preparazione delle comunità locali possano fare la differenza.
Rinzin Phunjok Lama incoraggia pertanto le popolazioni dell’Himalaya a impegnarsi nella conservazione delle specie a rischio di estinzione – dai leopardi delle nevi agli yak selvatici – e a porre al centro le questioni ambientali promuovendo l’economia del territorio e l’autonomia amministrativa per costruire comunità montane più resilienti.
